Secondo le stime preliminari Istat, ad aprile il commercio al dettaglio registra un +0,7% in valore (il dato mensile più alto da giugno 2023) e un +0,5% in volume. Confcommercio: “Effetto Pasqua sulle vendite, la situazione resta difficile”.

Ad aprile le vendite al dettaglio aumentano rispetto a marzo, registrando un +0,7% in valore (il dato mensile più alto da giugno 2023) e un +0,5% in volume. Anche su base annua si osserva un incremento del 3,7% in valore e dell’1,9% in volume. Queste le stime preliminari dell’Istat (qui il documento in pdf) che ha anche spiegato come la crescita sia da attribuire esclusivamente al settore alimentare, spinto dagli acquisti pasquali.
Nel complesso, il trimestre febbraio-aprile si chiude con una leggera crescita in valore (+0,1%) e un calo in volume (-0,4%). Stessa tendenza anche per i beni alimentari in positivo +0,4% in valore e -0,2% in volume, mentre i beni non alimentari entrambi i dati chiudono in negativo (-0,2% in valore e -0,5% in volume).
COMMERCIO AL DETTAGLIO, INDICE DESTAGIONALIZZATO E MEDIA MOBILE A TRE MESI Gennaio 2020 – aprile 2025, dati in valore (base 2021=100)
Su base annua, ad aprile il commercio al dettaglio aumenta del 3,7% in valore e dell’1,9% in volume. I beni alimentari registrano una crescita marcata sia in valore (+8,6%) sia in volume (+5,4%), mentre i beni non alimentari risultano in calo (-0,4% in valore e -0,8% in volume).
Tra i beni non alimentari, le variazioni tendenziali sono in gran parte negative. Crescono solo i prodotti di profumeria e per la cura della persona (+3,4%) e gli articoli di foto ottica, supporti magnetici e strumenti musicali (+3,2%). Le contrazioni maggiori riguardano calzature e articoli da viaggio (-3,9%) e giochi, sport e campeggio (-3,5%).
Confrontando aprile 2025 con lo stesso mese del 2024, le vendite aumentano nella grande distribuzione (+6,8%) e nelle piccole superfici (+0,9%), mentre calano per il commercio elettronico (-0,7%) e per le vendite fuori dai negozi (-0,1%).
Effetto Pasqua sulle vendite, la situazione resta difficile
“Il miglioramento registrato dalle vendite nel mese di aprile, pur positivo, va letto alla luce dell’impatto sul dato derivante dalla diversa tempistica della Pasqua rispetto al 2024. Gran parte dell’aumento è, infatti, derivato dalle vendite di alimentari, dato che ha permesso al settore di recuperare solo marginalmente quanto perso nel primo trimestre dell’anno. Anche le ultime indicazioni confermano le difficoltà di molti segmenti del non alimentare, soprattutto i beni più tradizionali come l’abbigliamento, le calzature e i mobili, la cui domanda continua a mostrare evidenti segnali di rallentamento” Questo il commento di Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ai dati di aprile sulle vendite al dettaglio.
“Resta complessivamente contraddistinta da gravi elementi di fragilità la condizione dei negozi di prossimità, ancora in calo di fatturato sia nominale sia reale pei primi quattro mesi dell’anno in corso”, ha concluso Bella.
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